A volte penso al cucchiaio di legno impresso sulla mia schiena dopo aver fatto una cosa che “non dovevo fare”; alla ciabatta lanciatami dietro da mia madre mentre correvo a nascondermi perché “non avevo fatto” una cosa che avrei dovuto fare e mi chiedo…io oggi sono questa anche grazie a quello?
In un occidente dove l’analista, lo psicologo, il counselor, il mental coach, il mentore, la guida spirituale ci “insegnano” a vivere, cosa abbiamo fatto ai veri educatori?
Se prima un padre che teneva la sua bambina sulle ginocchia era una immagine tenera e oggi la prima idea che balena nella mente è: “cosa fa quell’uomo con una bambina sulle ginocchia”, dove stiamo andando?
Cosa ci rende davvero quello che siamo? Un bimbo è davvero meno amato se accompagna il papà oggi giorno a pescare al largo invece di andare a scuola? E questo meno amore, lo fa davvero diventare un adulto cattivo che farà del male alle persone?